La professione del fotografo offre numerose opportunità, spaziando dalla creatività artistica alla documentazione di eventi e prodotti commerciali. Tuttavia, per svolgere questa attività in modo professionale, è fondamentale comprendere le differenze tra due principali modalità operative: il fotografo libero professionista e il fotografo con impresa.
Fotografo libero professionista
Il fotografo libero professionista lavora in autonomia, offrendo servizi fotografici su commissione senza una struttura aziendale complessa. Questa modalità è ideale per chi desidera maggiore flessibilità nella gestione del proprio lavoro e meno oneri burocratici rispetto a un’attività imprenditoriale.
Apertura della Partita IVA
Per avviare l’attività come fotografo libero professionista, è necessario aprire una Partita IVA. Il codice ATECO appropriato per questa professione è 74.20.19, che identifica “Altre attività di riprese fotografiche”.
L’apertura della Partita IVA può avvenire:
• Online, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate;
• Tramite posta raccomandata;
• Consegna a mano presso una sede territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Questo passaggio è gratuito se effettuato autonomamente, ma può essere utile affidarsi a un servizio come Fiscozen, che supporta nella gestione della Partita IVA e negli adempimenti fiscali.
Regime fiscale: il regime forfettario
Molti fotografi liberi professionisti scelgono il regime forfettario, che offre vantaggi fiscali e una gestione semplificata. I requisiti principali per accedervi includono:
• Un limite di incassi annui fino a 85.000€;
• Residenza fiscale in Italia;
• Nessuna partecipazione in società di persone o quote di maggioranza in società di capitali nello stesso settore;
• Reddito da lavoro dipendente inferiore a 30.000€ (o 35.000€ nel 2024);
• Compensi ai collaboratori inferiori a 20.000€ annui.
Per chi avvia una nuova attività, l’aliquota fiscale è ridotta al 5% per i primi cinque anni, per poi passare al 15% negli anni successivi.
Contributi previdenziali
I fotografi liberi professionisti devono iscriversi alla Gestione Separata INPS, con un’aliquota contributiva del 26,07% per il 2025. Questo sistema garantisce una copertura previdenziale, sebbene non includa tutele come la malattia o la disoccupazione.
Fotografo come impresa
Quando un fotografo amplia la propria attività con uno studio fotografico, dipendenti o vendita diretta di prodotti, l’attività si configura come impresa. Questa modalità comporta maggiori obblighi amministrativi e fiscali, ma permette di operare su scala più ampia.
Adempimenti burocratici
Oltre alla Partita IVA, un’impresa fotografica deve:
• Iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
• Registrarsi alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS;
• Iscriversi all’INAIL per la copertura assicurativa obbligatoria.
Questi passaggi vengono generalmente eseguiti attraverso la procedura telematica ComUnica.
Contributi previdenziali e costi
A differenza dei liberi professionisti, le imprese devono versare contributi fissi alla Gestione Commercianti INPS, pari a circa 4.500€ annui. Se il reddito supera una determinata soglia (18.555€ nel 2025), si aggiungono contributi variabili sul reddito eccedente.
Differenze tra fotografo libero professionista e impresa
La scelta tra lavorare come libero professionista o avviare un’impresa dipende da diversi fattori, tra cui:
• Dimensioni dell’attività: un professionista lavora autonomamente, mentre un’impresa può avere dipendenti e un’organizzazione più strutturata.
• Regime fiscale e contributivo: il regime forfettario è vantaggioso per chi lavora da solo, mentre le imprese hanno costi fissi più elevati.
• Opportunità di crescita: un’impresa può espandere il proprio mercato e offrire servizi più diversificati.
La Partita IVA per i fotografi
La Partita IVA è un elemento essenziale per chiunque voglia lavorare come fotografo in modo professionale. Determina il regime fiscale e gli obblighi contributivi da rispettare.
Affidarsi a un servizio come Fiscozen può semplificare la gestione fiscale, offrendo supporto per la dichiarazione dei redditi, il versamento dei contributi e l’ottimizzazione fiscale.
Lavorare come fotografo può essere una scelta entusiasmante e gratificante, ma richiede una gestione attenta degli aspetti fiscali e burocratici. Comprendere la differenza tra lavorare come libero professionista e avviare un’impresa è fondamentale per scegliere il percorso più adatto alle proprie esigenze e ambizioni professionali.