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Biagio Antonacci: “La meraviglia della fotografia”

La gente ti regala la gioia, ti regala la vita, ma perché hai tenuto sempre la speranza, nasce per prima non muore per ultimo, avere talento è anche quella capacità di aspettare ed essere pronto perché quando arriva il momento giusto, l’appello arriva per tutti, devi essere pronto di essere in quella classe e al posto giusto nell’orario giusto, sempre. Parlare dell’aldilà è un po’ come una sdrammatizzazione del fatto.

Ieri mi sono collegato su Clubhouse (che non è altro che un social network dove per comunicare si usa prevalentemente la voce) e sono entrato in una room intitolata: “Tu non hai sonno?”. A moderare vi erano Lisa, Cristiano e Biagio. Esatto: Biagio Antonacci.

Su Clubhouse, oltre a fare nuove amicizie, ho avuto il piacere di comunicare con grandi artisti del mondo dello spettacolo e dello sport. Mi riferisco a Red Ronnie, Giancarlo Magalli, Mario Balotelli. Ma ieri sera parlare con Biagio Antonacci è stato illuminante, perché con il suo modo di fare ha trasmesso tanta serenità e voglia di vivere.

Una volta che ho avuto la possibilità di salire sul palco e parlare con Biagio introduco il discorso dicendo subito: “Biagio, ti voglio bene!”. Lui ride e dice: “Questo mi riempie il cuore! Ti ringrazio!”. Gli chiedo quando sarà il suo prossimo concerto qui a Taormina.
Lui mi risponde più o meno cosi: “Mi auguro presto, noi siamo fermi come tutti gli artisti da abbastanza tempo. Ho l’idea di iniziare questo spettacolo a Milano ad ottobre al Teatro Caccamo, dove stavo praticamente 20 giorni, stavo perché non sappiamo se lo faremo o no non ci hanno dato destinazione nè quanti posti possiamo usare. Dopo Teatro Caccamo ci sarà un tour molto più lungo e toccherà tutta l’Italia e sicuramente non può mancare di essere in Sicilia per la gioia di tutti”.
“Biagio, ti aspettiamo qui in Sicilia perché manchi da tanto tempo al Teatro Antico di Taormina. Io nel 2009 al concerto c’ero e ho percepito quello che trasmetti e la gioia che dai alle persone con la musica”.
Biagio risponde: “Si, lo so e lo sento, lo sento dall’inizio della mia carriera e lo sento e contraccambio credo ogni volta. Grazie Sebastian, ti ringrazio molto! Viva l’emozione, viva la vita! Viva tutto quello che accadrà. Perché noi dobbiamo essere anche tattici nel considerare la nostra esistenza, perché altrimenti diventiamo piccirilli e piccoli, siamo consapevoli che siamo un’esistenza minore nei confronti dell’esistenza stessa, siamo davvero un passaggio piccolo e noi invece ci proponiamo come dei grandi nei confronti di tutto il resto. Io gli ho risposto dicendo che basta cambiare prospettiva e guardarci dall’alto per dargli ragione, salire sulla luna e guardare la popolazione che non ha confini e che siamo tutti uguali”.
E lui ha risposto che siamo tutti uguali, peraltro fatti a modo nostro ma ognuno con la propria personalità, il proprio lustro e il coraggio. Ecco, la differenza sull’essere umano a differenza di altri esseri umani è il coraggio di essere se stessi ed è questa la grande forza dell’essere umano che ha personalità, solo essendo se stessi. Tu produci una personalità e diventi una calamita per tutto il resto non c’è alternativa”.

Ho un’altra domanda per te Biagio, che rapporti hai con la fotografia?

“Come vedi nella foto profilo ho la macchina fotografica in mano. La fotografia è per me una grande forma d’arte perché comunque ogni immagine, ogni scatto è unica e per sempre, ora con la parte digitale stiamo perdendo un po’ le nostre foto-ricordo perché il fatto di non stampare più niente mi fa perdere tantissime cose, ne ho tante di più ma alla fine ne ho tante di meno e la parte negativa della foto quella che subisco di più sulla fotografia è proprio il ricordo perché mi porta in spazi antichi e mi fa vedere che comunque le cose cambiano, il mondo corre, noi siamo sempre attenti a mille altre cose e non ci accorgiamo che il tempo è unico e che lo usiamo a volte non come dovremmo usarlo e lo sprechiamo, perché la vita non è vero che è corta, il tempo è tanto e a volte non viene usato non sempre bene. La fotografia mi porta a questo concetto. La meraviglia della parte positiva che è eclatante, vede la cosa bella che il tuo occhio quando scatta si stupisce anche della fotografia che ha scattato, cioè io riesco a meravigliarmi, io guardo una cosa con i miei occhi, scatto la foto, guardo la foto ed è un’altra cosa, non è quella che vedevo prima nei miei occhi e quindi, meraviglia fantastica perché vuol dire che c’è qualcosa di superiore al momento in cui tu stai scattando una foto, c’è una metamorfosi tra quello che accade nel momento in cui tu scatti e in quello che tu vai a guardare e questa è un’altra cosa meravigliosa. Mi piace molto notare che la fotografia ti permette anche la mancanza di spazio ti fa diventare grande uno spazio piccolo e viceversa. Per riassumere la parte negativa è la malinconia, mentre la parte positiva è lo stupore. Prima di scattare una foto devi creare un mondo e per creare un mondo devi essere bravo perché sei tu davanti a delle possibilità e devi portare rispetto perché si può danneggiare e si può andare a fotografare con uno spirito che rispetta chi hai di fronte, questa è la differenza, quindi misurarti e prepararti vuol dire essere pronto, quindi essere una persona che sa il fatto suo”.

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